Malattie rare: malattia di Pompe (glicogenosi di tipo II)

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Le malattie rare, definite anche “orfane”, sono patologie che colpiscono solo una piccola percentuale della popolazione (circa il 6-8% in Europa), generalmente caratterizzate da un elevato grado di complessità e nella maggior parte dei casi croniche e degenerative.

Sono malattie che possono colpire a qualsiasi età, soprattutto nei primi anni di vita, e che insorgono tanto per motivi genetici quanto per fattori ambientali o per complicazioni di patologie comuni.
Purtroppo sono poco conosciute e spesso richiedono uno studio multidisciplinare e una buona collaborazione tra centri e servizi sanitari.

Proprio per questi motivi, le persone affette vanno incontro a numerosi problemi, tra i quali:

  • difficoltà a raggiungere una diagnosi in tempi brevi
  • scarso interesse per la ricerca
  • costi elevati dei farmaci o dei trattamenti
  • difficoltà ad ottenere una buona cura
  • basse fonti di finanziamento
  • poca assistenza

Malattia di Pompe (glicogenosi di tipo II)

La malattia di Pompe è una malattia rara, genetica e cronica che colpisce i tessuti muscolari sia in neonati che in adulti. È causata dall'accumulo di glicogeno in un determinato compartimento cellulare (lisosoma) per un difetto dell'enzima 1,4 glucosidasi.

La diagnosi è complicata e prevede uno studio multidisciplinare: test di tolleranza, biopsia muscolare, analisi del sangue, analisi dell'attività enzimatica, radiografia del torace, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, ecc.
Il trattamento principale prevede delle terapie enzimatiche sostitutive (somministrazione di un precursore dell’enzima 1,4 glucosidasi capace di penetrare nel lisosoma) ed è inoltre importante assicurare nei pazienti la corretta assunzione di vitamine, minerali e amminoacidi.

Il libro “Misure straordinarie” di Geeta Anand (o l'omonimo film), dedicato alla famiglia Crowley, rappresenta, a mio avviso, una buona presentazione della malattia e dei suoi problemi oltre che una storia esemplare sulla lotta e sul sostegno che questa patologia merita.

L’alimentazione nella malattia di Pompe

A seconda del tessuto muscolare colpito (scheletrico, respiratorio o cardiaco) la gravità e il decorso della malattia possono variare. 

Per esempio si può verificare una difficoltà nella masticazione e nella deglutizione del cibo, se sono danneggiati i muscoli del viso e della mascella. Questo a sua volta può causare una perdita di peso, una malnutrizione, un disturbo della digestione, un rallentamento del transito intestinale o una degradazione delle proteine muscolari.

Per affrontare i problemi legati all'assunzione degli alimenti e alla successiva digestione si consiglia di:

  • evitare alimenti difficili da digerire, in generale quelli eccessivamente grandi, grassi o solidi che impediscono una corretta masticazione e deglutizione
  • tagliare in parti piccole il cibo e alimentarsi con piccoli bocconi
  • bere e mangiare con la massima tranquillità
  • zuppe, latte o altri liquidi possono diventare un problema se attraversano la gola troppo rapidamente, per mangiarli più facilmente si possono addensare con creme infantili, maizena o salse
  • in caso di necessità, utilizzare cannucce
  • mantenere una posizione eretta almeno per 1 o 2 ore successive al pasto
  • ripartire gli alimenti in piccoli pasti più volte al giorno (5-6 pasti) invece di effettuarne solo 3 grandi
  • nel caso non fosse possibile nutrirsi per via orale ricorrere all'uso di sonde

In generale, l'introduzione di certi cambiamenti nella dieta, con particolare attenzione per i macro e micronutrienti, aiuta nella gestione delle persone affette dalla malattia. Uno degli obiettivi più importanti nell'alimentazione dei pazienti, è quello di mantenere normale il livello di zucchero nel sangue per assicurare che i depositi di glicogeno nei muscoli siano minimi.
Molti medici prescrivono una dieta speciale più ricca di proteine e grassi rispetto a una dieta classica, in particolare costituita da:

  • un 20-25% di proteine, che si possono incontrare in carne, pesce, latte, uova, legumi e altri alimenti. Leggi anche gli articoli “Proteine animali” e “Proteine vegetali
  • un 20-25% di grassi, preferibilmente di origine vegetale, come l'olio d'oliva (o di semi) o di origine animale come il pesce azzurro.
  • Un 50% di carboidrati complessi (con Indice Glicemico basso) ad assorbimento lento come la pasta integrale, i legumi e la verdura. Si consiglia di limitare il consumo di zuccheri semplici (con Indice Glicemico alto) come il riso bianco, lo zucchero o i cereali raffinati per mantenere i livelli di zucchero nel sangue dentro i valori normali.  Vedi anche la tabella riportata qui di seguito.

Tabella degli alimenti suddivisi per indice glicemico


ALIMENTI CON INDICE GLICEMICO BASSO
Semi di lino, semi di sesamo, semi di girasole, ceci, quinoa, salsa di pomodoro, sedano crudo, crema di mela, succo di pomodoro, fagioli rossi, fagioli neri, arance, prugne, mele, yogurt, carote crude, rape crude, formaggio, fagiolini, pomodori, lenticchie, crusca, pere, mandarini, frutti di bosco, hummus, pompelmi, ciliegie, melanzane, carciofi, cacao in polvere (senza zuccheri), fruttosio, succo di limone, latte di soia, latte di mandorla, tofu, soia, mandorle, anacardi, pinoli, nocciole, pistacchi, arachidi, noci, olive, ravanelli, spinaci, cipolle, aglio, porri, funghi, cetrioli, zenzero, finocchi, asparagi, coste, broccoli, cavoli, cavolfiori, zucchini, insalata, avocado, spezie, carne, pesce, caffè, tè, uova, olio


ALIMENTI CON INDICE GLICEMICO MEDIO
Biscotti integrali, cachi, kiwi, mango, orzo, bulgur integrale, grano saraceno integrale, riso integrale, cuscus integrale, pasta integrale, pane integrale, ananas, cocco, uva, fichi secchi, albicocche secche, farina di ceci, cereali integrali, fiocchi d’avena integrali, succhi di frutta (senza zuccheri aggiunti), piselli, pesche, melone, anguria, albicocche


ALIMENTI CON INDICE GLICEMICO ALTO
Sciroppo di mais, maltosio, glucosio, sciroppo di riso, farina di riso, fecola di patate, patate al forno, patate fritte, patate bollite, amaranto, pane bianco, miele, riso bianco e derivati, carote cotte, popcorn, corn flakes, farina di grano bianca, maizena, rape cotte, crackers, donuts, zucca, biscotti, farina di mais, brioche, cereali raffinati, bibite, croissant, dattili, melassa, miglio, pasta bianca, polenta, zucchero bianco, barbabietole rosse, castagne, marmellate (con zuccheri aggiunti), cuscus bianco, frutta sciroppata, sciroppo d’acero, gelato zuccherato, banane, pizza, uva passa

Un’adeguata alimentazione in questi pazienti può migliorarne lo stato di salute e ridurne il numero di ricoveri ospedalieri. 
In ogni caso, è importante che la persona o la famiglia si consulti sempre con il medico e/o il nutrizionista prima di iniziare una qualsiasi dieta.

Grazie per aver letto questo articolo

Letto 6110 volte Ultima modifica il Sabato, 03 Dicembre 2016 18:28
Enrica Castellar

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